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Tra Camogli e Portofino, in una profonda insenatura, c'è San Fruttuoso, bellissimo borgo con una celebre abbazia, tipico esempio di architettura medioevale.
E' una meta per una bellissima gita perché questa località si raggiunge a piedi da Camogli con una passeggiata a mezza costa a strapiombo sul mare con un paio di passaggi in galleria; oppure potete andarci in barca, un'esperienza che piace ai più piccoli.
Torniamo all'antica abbazia di origini bizantine: il primo corpo di fabbrica è del X secolo, mentre del secolo successivo sono il chiostro e la chiesa a croce greca edificati dai benedettini.
Ancora più "recente" è il corpo a mare tardo romanico, come la torre.
Con i principi Doria, ultimi proprietari, la cripta si trasforma in tomba di famiglia e, nel Cinquecento, Andrea Doria, a cui è dedicata la torre che domina la baia, costruisce le volte del chiostro. Dopo diversi attacchi da parte dei pirati, l'abbazia viene abbandonata.
La dedicazione del Monastero al martire cristiano San Fruttuoso e ai suoi diaconi Augurio e Eulogio affonda le radici tra storia e leggenda: il vescovo Fruttuoso subì il martirio a Tarragona, in Spagna, nel 259 d.C. e non si sa esattamente come i resti siano giunti a Capodimonte, dove tuttora riposano.
La tradizione vuole che sia stato lo stesso martire Fruttuoso a indicare il luogo in cui trasferire i suoi resti, apparendo in sogno ad alcuni suoi discepoli.
Nel 1200 l’Abbazia acquisì un piccolo impero territoriale ed è proprio in questo periodo che la sua storia si intreccia con quella della famiglia Doria: in cambio dei mezzi donati per ampliare il Monastero, la famiglia Doria ottenne il diritto di seppellire i propri morti nella cripta attigua al Chiostro Inferiore.
Nel 1300 incominciò il declino dell’Abbazia, minata dal non lontano Monastero della Cervara, ma soprattutto dalle mutate condizioni politiche con l’affermarsi delle autonomie comunali, dalle liti religiose, dalle incursioni turco-barbaresche.
La torre Doria fu costruita nel 1562 per difendere il borgo dalle incursioni dei pirati barbareschi.
Lungo la strada che collega l'Abbazia al borgo dei pescatori, risalente al XVI secolo, si incontra una ripida scalinata che conduce alla torre di Andrea Doria, eretta nel 1562 dagli eredi dell'ammiraglio, Giovanni Andrea e Pagano, per difendere il borgo e la sua provvidenziale sorgente di acqua dolce dalle incursioni dei pirati barbareschi.
La torre presenta sulle due facciate rivolte al mare lo stemma della Famiglia Doria, l'aquila imperiale, mentre altre decorazioni sono visibili sulle cornici e sulle mensole.

Dopo la visita all'abbazia e alla mostra e l'eventuale "sgambata" da Camogli, se il clima ancora ve lo permette, potete godervi un bel bagno ristoratore dalla spiaggetta.
E, se siete subacquei, ricordatevi di andare a fare un saluto al Cristo degli Abissi, attrazione locale un po' "kitsch", ma divertente, da proporre ai ragazzi più grandi. A parte la statua, che è comunque affascinante, la fauna sottomarina non è stupefacente, ma riserba comunque qualche sorpresa.