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Furnari derivò il suo nome da quello del suo fondatore, Biagio Furnari, nella seconda metà del secolo XIV. Successivamente i Furnari furono nominati duchi del feudo da Filippo IV.

Nel 1750 il ducato divenne possedimento di Pietro Arduino e Rocca, che in seguito lo cedette a Giuseppe Paternò Tedeschi.

Di notevole rilevanza artistica è la cosiddetta Badiazza di Basicò, il nome comune dell'Abazia fondata nel 1310 da Federico II.

È interessante sapere che lo stemma della città è un levriero con la scritta "Finché venga!".

Si racconta infatti che in età normanna il Conte Ruggero affidò il suo cane alle cure di un massaro di nome Furnari, promettendogli di ritornare e di ricompensarlo per questo incarico. Poiché tardava a tornare, gli abitanti del paese cominciarono a prenderlo in giro e lui rispondeva: "Finché venga!". Quando infine il conte tornò, lo ricompensò della fiducia in lui riposta, facendolo signore del territorio.

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